L’olio extravergine di oliva, più comunemente chiamato e siglato olio evo, è il prodotto ottenuto dalla spremitura del frutto dell’oliva tramite processi puramente meccanici in condizioni che non causano alterazioni dell’olio.
Ma quando si parla di olio extravergine, quale scegliere per essere sicuri che non abbia subito alterazioni?
Oggi ce lo spiega Olio Desiderio in questo articolo dove entrerà nel cuore del discorso e dell’olio evo.
Olio extravergine di oliva, come si fa a sceglierlo bene?
Come per tutte le pietanze per capire la qualità di un olio ci si deve muovere attraverso le sue caratteristiche organolettiche, le quali, per altro, sono molto semplici da individuare.
Per prima cosa l’olio deve avere l’aroma di oliva. Può sembrare una sciocchezza, ma l’olio extravergine non essendo un prodotto ottenuto tramite fermentazione o altri processi in grado di sviluppare aromi secondari deve necessariamente avere l’aroma di oliva verde. Per saperlo riconoscere l’oliva, al naturale ha un aroma erbaceo, di erba tagliata, carciofo crudo; più rari ma non da escludere aromi complessi, come per esempio il pomodoro verde, la mandorla e la mela. Il più importante è però l’odore verde, quello di erba tagliata. Infatti, se questo specifico aroma manca allora è molto probabile che l’olio sia di scarsa qualità. Ma se addirittura fossero presenti aromi diversi, come l’oliva fermentata, in salamoia, allora, in questo caso, è sicuro che l’olio sia di scarsa qualità. Questo perché, alla presenza di certi aromi è molto probabile che ci si trovi alla presenta di un difetto di riscaldo.
Nel caso vi fosse possibile, assaggiatelo anche. Basta mezzo cucchiaino ben spalmato in bocca per capire se l’olio è di buona qualità. Un olio evo prodotto come si deve, deve essere almeno un po’ amaro e piccante. Si tratta di caratteristiche date dai polifenoli che proteggono l’olio dall’ossidazione. Si tratta delle sostanze che producono i benefici di cui parlano i nutrizionisti.
